Il Marchese Dott. Acc. Colombo Marco Lombardo

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Pensieri e riflessioni Marchese Colombo Marco Lombardo: Ascolta il tuo cuore…


«… Quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale scegliere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va’ dove lui ti porta».

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Pensieri e riflessioni Marchese Colombo Marco Lombardo: La relatività…


Quando un uomo siede un’ora in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora. Questa è la relatività.

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Pensieri e riflessioni Marchese Colombo Marco Lombardo: DAI IL MEGLIO DI TE ..…. MA ANCHE IL PEGGIO VA BENE!!!!


“L’uomo è irragionevole, illogico, egocentrico
NON IMPORTA, AMALO
Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini
egoistici
NON IMPORTA, FA’ IL BENE
Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici
e veri nemici
NON IMPORTA, REALIZZALI
Il bene che fai verrà domani dimenticato
NON IMPORTA, FA’ IL BENE
L’onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile
NON IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO
Quello che per anni hai costruito può essere
distrutto in un attimo
NON IMPORTA, COSTRUISCI
Se aiuti la gente, se ne risentirà
NON IMPORTA, AIUTALA
Da’ al mondo il meglio di te, e ti prenderanno
a calci
NON IMPORTA, DAI IL MEGLIO DI TE”

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Pensieri e riflessioni Marchese Colombo Marco Lombardo: I SEGRETI DELLA COMUNICAZIONE

I SEGRETI DELLA COMUNICAZIONE

TUTTI POSSONO COMUNICARE,
MA NON TUTTI SANNO FARSI CAPIRE


1. Conoscere il destinatario;
2. Usare appropriati mezzi di trasmissione;
3. Saper suscitare interesse;
4. Informare in modo esaustivo;
5. Ascoltare e valutare le reazioni del destinatario;
6. Migliorare, se necessario, il contenuto della informazione trasmessa, usando differenti e più efficaci mezzi di comunicazione;
7. Suscitare interesse con nuovi stimoli;
8. Riascoltare e rivalutare le reazioni del destinatario, sempre, all’infinito.

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Pensieri e riflessioni Marchese Colombo Marco Lombardo: Crescere


Dopo un po’ impari la sottile differenza
tra tenere una mano e incatenare un’anima.
E impari che l’amore non è appoggiarsi a qualcuno
e la compagnia non è sicurezza.
E inizi a imparare che i baci non sono contratti
e i doni non sono promesse.
E incominci ad accettare le tue sconfitte a testa alta
e con gli occhi aperti con la grazia di un adulto
non con il dolore di un bimbo.
E impari a costruire tutte le strade oggi
perché il terreno di domani è troppo incerto
per fare piani. Dopo un po’ impari che il sole scotta,
se ne prendi troppo.
Perciò pianti il tuo giardino e decori la tua anima,
invece di aspettare che qualcuno ti porti i fiori.
E impari che puoi davvero sopportare tutto,
che sei veramente forte, e che vali davvero.

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Pensieri e riflessioni Marchese Colombo Marco Lombardo: La fragilità del cristallo non è una debolezza…


“C’è tanta gente infelice che tuttavia non prende l’iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l’animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l’avventura. La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in costante cambiamento, trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso… Dobbiamo avere solo il coraggio di ribellarci allo stile di vita abituale e buttarci in una esistenza non convenzionale”.

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Pensieri e riflessioni Marchese Colombo Marco Lombardo: Se vuoi puoi


Ognuno di voi puo ottenere ciò che vuole nella vita. Se esistono tre condizioni:


1. Dovete volerlo intensamente.
2. Dovete conoscere le giuste strategie.
3. Dovete applicarle.


Tutti noi già possediamo il potenziale per cambiare e migliorare, dobbiamo solo scoprire come fare. Il destino non è regolato dalle stelle, ma da come pensiamo, parliamo e agiamo. Il tuo futuro e in funzione dei tuoi pensieri, delle tue parole e delle tue azioni.


Esistono schemi ricorrenti, comportamenti che portano al successo, e comportamenti che portano alle delusioni. Il segreto stà nel riconoscerli, in te e negli altri.


Questa è la prima di una serie di VERITA’ su ciò che può aiutarti a riconoscere questi comportamenti per capire come indirizzare la tua vita per diventare ancora più capace, credibile e autorevole.


Perché vincere non è un caso, è una abitudine. Chi vince tende a vincere spesso. Così come chi perde, del resto.


Se vuoi vincere – nel BUSINESS e nella VITA – devi conoscere le giuste strategie. Avere le strategie giuste ti può far risparmiare decenni di sbagli, sofferenze e tentativi.


Ricordati: se vuoi puoi!

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Pensieri e riflessioni Marchese Colombo Marco Lombardo: CRESCENDO IMPARI…


E crescendo impari che la felicità non e’ quella delle grandi cose.


Non e’ quella che si insegue a vent’anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi…
La felicità non e’ quella che affannosamente si insegue credendo che l’amore sia tutto o niente,…
non e’ quella delle emozioni forti che fanno il “botto” e che esplodono fuori con tuoni spettacolari…,
la felicità non e’ quella dei grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità e’ fatta di cose piccole ma preziose….
…e impari che il profumo del caffè al mattino e’ un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve.
E impari che la felicità e’ fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi,
e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall’inverno, e che sederti a leggere all’ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.
E impari che l’amore e’ fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore,
e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.
E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.
E impari che tenere in braccio un bimbo e’ una deliziosa felicità.
E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami…
E impari che c’e’ felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c’e’ qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.
E impari che nonostante le tue difese,
nonostante il tuo volere o il tuo destino,
in ogni gabbiano che vola c’e’ nel cuore un piccolo-grande
Jonathan Livingston.
E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.

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Pensieri e riflessioni Marchese Colombo Marco Lombardo: CHI VA CON LO ZOPPO…


Inconsciamente tutti noi tendiamo a compiacere le persone che frequentiamo. Questo per essere accettati e amati. Facciamo, consapevolmente o inconsapevolmente, quello che loro si aspettano da noi.
Se frequenti persone che hanno standard di vita, cultura e abitudini elevati, per compiacerle tenderai ad alzare più che puoi anche tu il tuo livello di vita, di comportamenti, abitudini, di libri che leggi, di argomenti che discuti…
Se invece frequenti persone con standard di vita piu’ bassi del tuo, tenderai ad abbassare anche il tuo. Ricordati: si diventa migliori se si frequentano i migliori.
Il dramma per chi nasce e cresce nel ghetto non e’ la poverta’ ma la mancanza di esempi positivi. La cosa importante non e’ dove ti trovi ma in quale direzione stai andando. E la direzione e’ influenzata dagli esempi che hai e dagli stimoli che vivi.
Siamo il prodotto del nostro ambiente. Le persone che frequentiamo ci influenzano più di quanto pensiamo. Se vuoi avere successo, circondati di persone eccellenti.
Ricordati: se vuoi puoi!

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Pensieri e riflessioni Marchese Colombo Marco Lombardo: Meditazione e Creatività


Esistono almeno due aspetti della meditazione legati alla creatività, e sono entrambi importanti: uno è aprirsi a nuove possibilità, rilassarsi in uno stato di apertura, fare spazio e rivelarsi al mondo così come si è; l’altro concentrarsi a rimuovere le nostre concettualizzazioni che ci tengono intrappolati in schemi di pensiero abituali. Per esempio, quando concentriamo la nostra attenzione sul respiro, la stiamo distogliendo dai nostri soliti pensieri e sensazioni.
Possiamo utilizzare questa pratica come uno spazio disintossicante, come un mezzo per liberarci dalla seduzione che i pensieri esercitano su di noi. Quando facciamo qualcosa, e ci rendiamo conto di esserci persi in pensieri e giudizi, riportiamo l’attenzione sul nostro respiro, e rimaniamo con lui per qualche minuto, quindi torniamo a ciò che stavamo facendo con un senso di maggiore presenza e apertura. Possiamo rimanere piacevolmente sorpresi.
Ogni volta che esprimiamo un giudizio imponiamo il nostro passato al momento presente, e questo non può che essere la solita vecchia storia. Nei nostri percorsi proviamo a osservare la realtà con occhi nuovi, pratichiamo i cinque sensi senza pensare, liberi dai condizionamenti del passato.
La meditazione ci trasforma da osservatori spaventati e controllati a protagonisti attivi della nostra vita. E’ come fare surf.
Bisogna cogliere il momento giusto quando l’onda si forma, poi cavalcarla e rimanerci sopra anche quando inizia a rompersi. Cavalcare l’onda della consapevolezza è difficile e richiede un buon equilibrio. Se guardiamo al passato e lo afferriamo, affondiamo. Se ci proiettiamo in avanti, nel futuro, l’onda ci travolge. Dobbiamo stare sulla cresta del momento presente, aperti e accoglienti nei confronti di tutto ciò che sorge.
Se riusciamo a incontrare il mondo così come è, fidandoci, l’ispirazione nasce spontanea in maniera semplice, diretta, poiché veniamo sospinti dall’onda del qui e ora, ed è un’onda che si muove, che ci porta con lei in un infinito presente. Spazioso, creativo, ricco di possibilità.
La consapevolezza è l’arte del portare attenzione a ciò che accade adesso.
Risvegliarci pienamente alla nostra vita sensoriale significa innaffiare i semi della creatività.

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Pensieri e riflessioni Marchese Colombo Marco Lombardo: IO SONO UN LUPO … ANZI, IO SONO ” IL LUPO


Sono quel vagabondo, romantico, cieco e sciocco, il sognatore che, contro ogni logica e destino avverso, crede che domani il sole potrà sorgere ancora.
Continuo a vagare nella mia buia foresta, continuo a cercare la mia via, il mio sentiero, la strada che mi potrà condurre verso la luce; una luce che sò che esiste, al di la’ delle alte pareti che mi circondano.
Ancora una volta mi rialzo, dopo essermi ferito cadendo, nuovamente mi metto in piedi, sulle mie malferme e stanche zampe, costringo me stesso a sprovvivere usando la forza della mia anima e stringendo i denti.
Di nuovo obbligo me stesso a credere che la vita ha in serbo, anche per me, un po’ di felicità, e ancora mi affido al destino, scegliendo un nuovo sentiero, prendendo una strada inesplorata, guidato dall’istinto e dalla speranza.
Chissà! Forse avrò maggior fortuna, e la luce che cerco sarà in fondo a questo nuovo cammino, anche se non la vedo ancora. Voglio tentare nuovamente di credere nel bene, voglio ancora affidarmi al mio cuore testardo e seguire il suo battito.
Ancora porto con me una rosa, il simbolo di ciò che c’è in fondo alla mia anima: un piccolo fuoco tenace, un angolo pieno di calore, un sogno antico … un luogo ancora vuoto, ma che credo sempre e testardamente di poter riempire.

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Pensieri e riflessioni Marchese Colombo Marco Lombardo: Le cose importanti tendiamo a chiamarle piccole cose.


Le cose importanti tendiamo a chiamarle piccole cose.
Le chiamiamo piccole perché le mettiamo in fondo a tutti gli impegni. Laggiù. Piccole perchè in prospettiva sono coperte dagli impegni di tutti i giorni, ma in realtà sono grandi.
Come: l’amore per i figli, per il partner, per i propri genitori, per la propria salute. Chiamiamo tutto questo piccole cose mentre chiamiamo cose importanti le riunioni con il capo,il tagliando, il mutuo… sono queste le cose importanti? Bizzarro! Non trovi?
Tendiamo a fare una gigantografia dei nostri prossimi impegni. Per questo molti vivono una vita ansiosa e stressata. Comprensibile, hanno davanti una mega immagine del loro prossimo compito!
Stai lasciando che le cose urgenti di tutti i giorni, quelle di poco valore, coprano le cose importanti, quelle della vita.
Il segreto è quello di mettere tutto nelle giuste proporzioni e nella giusta prospettiva. Ribalta le proporzioni e la prospettiva. Fai diventare grandi le piccole cose.
Ricordati: se vuoi puoi!

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Marchese Colombo Marco Lombardo pensieri e riflessioni: Il progresso, anche italiano, che avanza: Sterminate intere tribù a causa di una diga


Il Governo etiope vuole costruire una diga che sarà in grado di sconvolgere l’ecosistema della valle dell’Omo. Una società italiana è addetta ai lavori per la costruzione dell’opera, con il lascia passare di un’azienda milanese. Gli abitanti del territorio saranno trasferiti in campi di reinsediamento, con la violenza. Coloro che rifiutano saranno uccisi. A dicembre un villaggio è stato completamente distrutto, su 154 abitanti, solo 7 sono sopravvissuti.
In pochi ne parlano, perchè ciò che accade lontano dagli occhi fa sempre poco effetto.
Se poi parliamo dell’Africa, è ancora più difficile focalizzare l’attenzione: il “Continente nero”, dove la fame e l’AIDS uccidono ogni sei secondi un bambino, dove le guerre civili hanno estirpato migliaia e migliaia di vittime, qualche morto in più o in meno non fa notizia. E’ un dato di fatto: nel Terzo Mondo interi popoli sono distrutti per i più disparati motivi, con buona pace di chi crede di essere innocente.
Noi non lo siamo. Non lo siamo quando non ne parliamo, non lo siamo quando fingiamo di non vedere. Ma se per alcuni l’indifferenza generale non è una colpa abbastanza pesante, allora è chiaro che non siamo innocenti neanche quando, per il futile potere del denaro, massacriamo intere tribù, come da 7 anni accade oramai in Etiopia. Non i “bianchi”, non il mondo occidentale, ma noi italiani, questo grande popolo che menziona l’Africa quando sbarcano a Lampedusa o quando viene condiviso su un social network qualche frase sulle condizioni di vita africane. Ma, dimentichiamo tutto quando compriamo un diamante per la nostra donna, pagato qualche migliaia di euro mentre i minatori in Africa per chiedere un aumento di salario sono stati uccisi nelle miniere africane.
Quello che sta accadendo in Etiopia sembra una visione in chiave moderna dell’approdo di Colombo nelle “Indie” americane o di Pizarro nell’Impero Inca. Intere popolazioni sterminate per conquistare il territorio e lucrare guadagni. Solo che, oggi, la giustificazione è quella del progresso: bisogna costruire una diga, la Gibe III.
Questo è uno di quei conflitti che agli eserciti occidentali non interessa risolvere; è un conflitto che vede morire centinaia di persone, che hanno una unica colpa: essersi opposti alla costruzione di un colosso idroelettrico nella valle dell’Omo, patrimonio dell’Unesco.
Qui, nel centro dell’Etiopia, a luglio del 2006, la società EEPC riceveva, dal Governo, l’ordine di costruire una diga. Così, senza bando e senza gara, alla società tutta italiana “Salini Costruttori” venne assegnato l’appalto per la realizzazione dell’opera.
“Ispirata ai principi dello sviluppo sostenibile, facendo leva sulla innovazione tecnologica e organizzativa e sullo straordinario patrimonio umano e professionale di cui dispone, per sviluppare soluzioni costruttive, capaci di valorizzare le risorse dei territori e contribuire alla crescita economica e sociale dei popoli.” Questo è l’impegno che la “Salini Costruttori” ha dichiarato sul proprio sito. e infine che la diga è in grado di produrre 6.500 Gwh, dei quali buona parte saranno rivenduti a prezzi esorbitanti in Kenya, è del tutto secondario.
Nel 2007 i lavori per la costruzione del colosso di cemento videro la luce. Certo: prima dell’approvazione del progetto bisognava effettuare una valutazione sull’impatto ambientale e sociale che una tale opera poteva comportare, ma l’ostacolo venne facilmente evitato. L’impresa italiana ne fece a meno per più di un anno. Tant’è che solo nel 2008 l’Epa, Ethiopian Environmental Protection Authority, diede ufficialmente il via alla costruzione, dopo aver ricevuto un rapporto dal CESI.
Il CESI, il Centro elettronico sperimentale italiano, è una società milanese, che tratta di certificazioni di apparati elettromeccanici e di consulenze. E’ curioso, indubbiamente, che per un lavoro in Etiopia, dove viene impiegata una azienda italiana, venga richiesta una consulenza italiana. Comunque sia, il Cesi ha rassicurato tutti: l’impatto ambientale legato al progetto non è negativo, anzi: è “trascurabile”, se non “positivo”.
E’ interessante inoltre notare che il dossier dell’azienda milanese trascura completamente il fatto che la maggior parte dei terreni limitrofi alla diga sono coltivati dalla popolazione locale, la quale, nell’agricoltura, ha il proprio mezzo di sostentamento.
Altresì, il CESI ha dimenticato di citare, nel suo rapporto, il lago kenioto Turkana. Una svista imperdonabile, in quanto il bacino riceve dall’Omo il 90% delle acque. Quindi, con una diga di mezzo a frenare l’afflusso, la situazione futura diventa molto critica.
Una serie di valutazioni effettuate da Ong hanno smentito il Cesi, rivelando che la costruzione sarà in grado di stravolgere i flussi stagionali dell’Omo, senza considerare che avrà un impatto devastante sugli ecosistemi della regione. Di conseguenza, le popolazioni ne saranno fortemente penalizzate. La portata dell’Omo, come se non bastasse, registrerà una drastica riduzione. Questa arresterà le esondazioni che periodicamente si verificano nei terreni limitrofi, rendendoli fertili. L’agricoltura e la pastorizia saranno dunque impossibili: la sicurezza alimentare di almeno 100.000 persone sarà fortemente compromessa.
E gli abitanti lo sanno. Per questo si sono opposti alla costruzione della diga. E, sempre per questo, sono stati costretti ad andarsene, con la forza. Le autorità locali chiamano il provvedimento “villaggizzazione”. In realtà intere tribù, come i Mursi, i Bodi e i Kwengu, continuano a essere obbligate a trasferirsi in campi di reinsediamento, che ricordano fin troppo bene le riserve dei pellerossa. Soprattutto perchè i loro terreni sono stati dati in locazione a una compagnia mineraria per l’estrazione dell’oro.
Chi non vuole andarsene dalle proprie abitazioni, chi lotta per proteggere la propria terra e la propria vita, volge lo sguardo alla morte.
Bambini gettati nel fiume. Donne stuprate. Uomini legati agli alberi e fucilati. Corpi dati in pasto agli animali.
L’apoteosi dell’atrocità è stata raggiunta alla fine dell’anno da poco trascorso. Il 28 dicembre, infatti, un commando composto da militari etiopi è giunto nel villaggio Balessa Suri di Beyahola, lungo il fiume Omo, e ha arrestato tutti i 154 abitanti, comprese le donne e i bambini. Dopo questo, sono stati legati, i militari li hanno condotti nella foresta e hanno aperto il fuoco. In sette sono sopravvissuti. Sette persone che sono riuscite a fuggire da una strage priva di senso.
Il Governo etiope ha cercato di mantenere il segreto della mattanza: i militari hanno minacciato di attuare una strage peggiore, se qualcuno parlava. In pochi, in tutto il mondo, hanno denunciato il fatto.
E, nonostante la strage continua imperterrita, ancora in pochi, lo fanno.

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Marchese Colombo Marco Lombardo pensieri e riflessioni: Molti bambini muoiono perché sono denutriti.


In questi Paesi poveri molta gente muore, soprattutto i bambini, a causa della malnutrizione e per le malattie infettive, muoiono perchè non c’è nutrimento e neanche la possibilità di ricevere cure mediche. Centinaia di persone nel mondo non hanno ancora cibo a sufficienza per sfamarsi. I missionari vanno in questi paesi per aiutarli a coltivare i campi e insegnano loro  a sfruttare le risorse della Terra. E nonostante tutto, c’è ancora gente che oggi getta e spreca grandi quantità di cibo senza riflettere e senza pensare ai molti bambini che muoiono di fame.
La fame nel mondo aumenta di giorno in giorno, aumenta soprattutto nei paesi poveri del terzo mondo. Dobbiamo iniziare a non sprecare e a non gettare rifiuti organici o altri alimenti, perché queste sostanze possono essere il nutrimento di molti bambini affamati. In questi paesi “Medici Senza Frontiere”, usano un braccialetto multicolore che serve per misurare il grado di malnutrizione di centinaia di bambini. Quando un braccio di un bambino è così piccolo e raggiunge la “zona rossa”, non c’è un minuto da perdere: può morire da un momento all’altro per malnutrizione. E’ difficile immaginare che ancora oggi la  morte può essere causata dalla fame, guardandoci intorno non vediamo altro che benessere. Fortunatamente molte persone continuano a lavorare, a ricostruire ospedali distrutti dalla guerra   , curano i feriti, assistono gli ammalati nei campi profughi, per riaccendere la speranza in molte persone dimenticate da tutti. Marchese Colombo Marco Lombardo

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